Gli scienziati hanno scoperto una segreta “oasi di vita” nascosta nelle acque delle Maldive, ricca di pesci rari!

Da sempre, le Maldive sono una delle destinazioni turistiche da sogno. Chi non vorrebbe rilassarsi e godersi una o due cocktail su una candida distesa di sabbia, davanti ad un mare blu cristallino?
E così come questo stato arcipelago è riuscito ad attirare milioni di turisti ogni anno, i ricercatori hanno scoperto una tendenza simile nella vita acquatica profonda del paradiso, ora soprannominata “zona di intrappolamento”. Qui, vari organismi marini casuali si riuniscono in quello che è uno degli ecosistemi sottomarini più unici e bizzarri mai trovati.

Questa “oasi di vita” si trova a circa 500 metri sotto la superficie di uno dei 26 atolli corallini delle Maldive, dove la possente montagna d’alto mare Satho Rahaa appoggia la sua corona vulcanica. L’imponente montagna sottomarina si estende per circa 300 metri sotto la superficie dell’oceano alla sua sommità e precipita ad almeno 1.500 metri alla sua base.

A circa 200 metri dalla sua sommità, si trovano creste rocciose e strutture poco appariscenti che assomigliano sorprendentemente a un grande deserto sottomarino. Per quanto desertificato possa sembrare, è qui che vivono grandi quantità di vivaci micronekton, minuscoli organismi acquatici di dimensioni comprese tra 2 e 20 centimetri.
Ogni mattina, questi minuscoli organismi nuotano verso il basso e rimangono intrappolati nelle creste e nelle scogliere fossili del deserto.

Tuttavia, l’apertura dell’area la rende anche un buffet aperto per i predatori più grandi.
I ricercatori hanno trovato banchi di tonni, squali famelici e altri pesci di acque profonde che banchettano con queste piccole creature.

Non solo la migrazione verticale quotidiana del micronekton e la sua interazione con i predatori rendono quest’area molto popolata, ma i ricercatori hanno anche scoperto un’incredibile diversità al suo interno. Hanno trovato squali tigre, squali martello smerlati e persino i rari ed elusivi squali rovo nell’area!

Questa scoperta e gli studi che seguiranno potrebbero aiutare a comprendere molto più da vicino i cicli alimentari sottomarini. Inoltre, poiché molte specie da cui dipendiamo per l’alimentazione dipendono da questi organismi (come il tonno), questo potrebbe influenzare notevolmente gli sforzi di conservazione per rendere la pesca molto più sostenibile.

“Questo ha tutte le caratteristiche di un nuovo ecosistema distinto”, afferma il biologo marino Alex Rogers dell’Università di Oxford. “La zona di intrappolamento sta creando un’oasi di vita alle Maldive ed è molto probabile che esista anche in altre isole oceaniche e sulle pendici dei continenti”.

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