La barriera corallina delle Maldive è considerata una delle più belle al mondo, caratteristica che rende questo Paese una delle mète più ambite per una indimenticabile vacanza sulle acque cristalline dell’Oceano Indiano.
Non dimentichiamoci però che si tratta di uno degli eco-sistemi più delicati del Pianeta e negli ultimi tempi questo equilibrio è stato messo a dura prova da diversi fattori, tra cui l’inquinamento, l’innalzamento delle temperature globali e l’aumento dei flussi turistici.
Per questo, pensiamo sia motivo d’orgoglio per l’Italia, la firma siglata il 24 febbraio tra l’Università Bicocca -Milano e il Governo della Repubblica delle Maldive per un progetto di ricerca volto ad individuare soluzioni per la salvaguardia della barriera corallina e la tutela dell’ambiente marino.
L’accordo ha dato inizio ad un censimento delle tecniche utilizzate per il restauro delle scogliere coralline, al fine di individuare le più efficaci e in seguito pianificare delle linee guida a livello nazionale per la loro applicazione e monitoraggio, per dare avvio infine alle pratiche più sostenibili e innovative di protezione e sopravvivenza di questi organismi.
“Due donne per la scienza”: le parole della rettrice dell’università Bicocca
La partnership è stata siglata dalla rettrice dell’ateneo milanese, Giovanna Iannantuoni, e dal ministro della Pesca, delle Risorse marine e dell’Agricoltura della Repubblica delle Maldive, Zaha Waheed. “Il fatto che la firma di questo accordo così rilevante sia stata posta da due donne ai vertici delle loro istituzioni è un segnale dei tempi e, date le differenze sociali, culturali e religiose fra i nostri due paesi, ci dimostra che siamo tutti pronti ad un mondo in cui le competenze siano riconosciute indipendentemente dal genere, dalla religione, o da qualsiasi altra considerazione”, ha dichiarato Iannantuoni. ( fonte Lifegate.it )